Uncino by Emily McIntire

Uncino by Emily McIntire

autore:Emily McIntire
La lingua: ita
Format: mobi, azw3, epub
Tags: Contemporary Romance
editore: VIRGIBOOKS
pubblicato: 2022-07-28T22:00:00+00:00


25

C’è un unico, misero cupcake in mezzo all’isola centrale della mia cucina, con una glassa bianca e degli zuccherini che sembrano del tutto fuori luogo: è così colorato in una casa grigia e vuota. Sono passati tre giorni da quando Jon se n’è andato, lasciandomi completamente sola e, francamente, depressa.

Ho sempre trascorso il mio tempo concentrata sulla famiglia, non volendo lasciare che le nostre radici già fragili si disintegrassero dopo la morte di mia madre.

Ma ora non vedo davvero il senso.

“Buon compleanno a me.” Sospiro e spengo la candelina.

Guardo il mio telefono e mi si stringe il petto. Sono quasi le sette di sera e, a parte un breve messaggio di auguri da parte di Angie, non mi ha chiamato nessuno per tutto il giorno.

Non mio padre.

Né Jon.

Né James.

Anche se, a discolpa di James, non gli ho mai detto quando sarebbe stato il mio compleanno. Nondimeno, non ho più notizie di lui da lunedì, da quando mi ha aiutata ad accompagnare Jon al Rockford.

Mi sono presa un giorno di ferie dal Vanilla Bean, ma ora mi pento della decisione, poiché il vuoto della solitudine riecheggia attraverso i soffitti alti e i pavimenti di marmo di casa mia.

All’improvviso mi squilla il cellulare e la trepidazione mi scatena una scintilla nella pancia. Ma quando guardo lo schermo e mi accorgo che è mio padre, la delusione proietta un’ombra simile a un nuvolone carico di tempesta.

Speravo fosse James.

E quella presa di coscienza di per sé mi fa attraversare da un’ondata di shock, perché, in qualche momento indefinito di queste ultime settimane, mio padre è sceso dal suo piedistallo e il dispiacere per la sua mancanza ha perso di vigore e intensità.

“Ciao, papà.”

“Piccola Ombra, buon compleanno.”

Mi si contorce lo stomaco. “Grazie. Vorrei che fossi qui per festeggiare.”

“Anche io.”

Ci resto male e mi sento una stupida per aver sperato un’ennesima volta che stesse chiamando per dirmi che stava venendo qui.

“Ascolta,” riprende. “Domani manderò un nuovo servizio di vigilanza per la casa.”

Arriccio il naso. “Cosa? Perché?”

Mio padre ha sempre avuto delle guardie del corpo per sé, ma abbiamo sempre tenuto privata casa nostra.

“Mi sono capitati degli idioti che hanno cercato di ricattarmi e devo assicurarmi che tu sia al sicuro. Che la casa sia al sicuro.”

Mi mordicchio il labbro. Ricattarlo? “Che cosa? No, papà... io... non ho bisogno di una dannata guardia del corpo. È ridicolo.” Rido. “Non mi succederà niente.”

“Non è in discussione, Wendy.” La sua voce è severa e mi ferisce, bloccandomi i polmoni nel petto. Parla come se fossi una bambina, incapace di prendermi cura di me stessa. Come se non fossi abbastanza intelligente da gestire la verità su quello che sta succedendo.

Ricatto. Ma per favore.

“Papà, non sono più una bambina, dimmi quello che sta succedendo. Magari posso esserti d’aiuto.”

Ridacchia. “Wendy, non puoi essere d’aiuto. Devi solo starmi a sentire e fare come dico io.”

La rabbia mi scorre nelle vene e digrigno i denti. Forse qualche settimana fa l’avrei ascoltato senza fare storie ma, dopo essere stata con James – dopo essere stata



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